CryoSat-2 l'occhio che guarderà i ghiacciai

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Philip J.Fry
view post Posted on 8/4/2010, 23:32




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Dovrà misurare lo spessore dei ghiacci marini e terrestri, contribuendo a chiarire la relazione tra lo scioglimento delle calotte polari e l'innalzamento del livello dei mari e in che modo tutto questo contribuisca al cambiamento climatico. Intervista a Pascal Gilles
Antonio Lo Campo

Il primo tentativo, avvenuto nel settembre 2005, non ebbe fortuna. Il CryoSat-1, primo satellite europeo interamente dedicato all'osservazione dallo spazio dei ghiacci che ricoprono alcune regioni della Terra, finì in mare, non per colpa sua, ma a causa di un problema tecnico al razzo vettore russo «Rockot». L'importanza scientifica della missione ha poi portato alla decisione da parte dell'Agenzia spaziale europea (Esa), di costruire un altro satellite gemello. Quindi ora si riparte, e tutto è pronto per il lancio del CryoSat-2, 700 chilogrammi di peso come lo sfortunato predecessore, carico di apparati scientifici. Il lancio è in programma per domani, ancora con lo stesso tipo di vettore russo, ma ancora la data non è definita, per risolvere alcuni dubbi di tipo tecnici del missile Rockot, dello stesso tipo di quello usato per il lancio precedente.



Gli obiettivi di CryoSat-2, saranno gli stessi dello sfortunato predecessore: dovrà misurare in modo continuativo, dalla sua orbita a 700 chilometri dalla Terra, lo spessore dei ghiacci marini e terrestri, contribuendo a chiarire la relazione tra lo scioglimento delle calotte polari e l'innalzamento del livello dei mari e in che modo tutto questo contribuisca al cambiamento climatico.

Ma perché gli scienziati che tengono sotto controllo il nostro pianeta, ritengono sia fondamentale andare a studiare le più piccole variazioni dei ghiacci con l'occhio elettronico dei satelliti?

Lo scopo della missione CryoSat-2 è di misurare con estrema precisione la variazione dello spessore dei ghiacciai continentali e marini, per realizzarne una mappa globale, e quindi verificare se si stanno effettivamente sciogliendo, quali altri stanno aumentando, e molti altri fattori ad esso collegati. Al Polo Nord i dati degli ultimi anni indicano un calo record.

Ecco perché i climatologi di tutto il mondo attendono con ansia i dati che potrà fornire questo satellite europeo.

Ma c'è di più. Da tempo è in atto un dibattito sulla possibilità che, purtroppo, lo scioglimento dei ghiacci dell'Artico rischia di portare all'estinzione degli orsi bianchi. Che sia uno scenario verosimile o meno, un aiuto anche per questa emergenza, può arrivare pur sempre dai satelliti.



Approfondiamo altri aspetti con Pascal Gilles, già Mission Manager per la prima missione.

Pascal è un fisico dell'atmosfera e per alcuni anni ha lavorato al programma scientifico dei satelliti «MeteoSat» ed «Envisat»: «Buona parte dei ricercatori - spiega - concordano sul fatto che l'atmosfera del pianeta si stia riscaldando. In teoria però, è impossibile prevedere l'entità del riscaldamento su lunghi periodi, e nemmeno l'effetto del riscaldamento sui ghiacci polari. Ecco perché sono importanti le campagne d'osservazione tramite i satelliti. Le misurazioni hanno registrato, nel corso delle estati più recenti, riduzioni significative della superficie dei ghiacci marini nell'Oceano Artico, mentre è stata osservata una altrettanto significativa attività di produzione di iceberg giganti e di profondi cambiamenti nelle coste del continente Antartico».

E ora è tutto pronto per CryoSat-2. Quali saranno gli obiettivi di questa missione?

«Gli obiettivi saranno complessi - sottolinea Gilles - perché occorre misurare variazioni di pochi millimetri. Questa accuratezza è fondamentale, perché vogliamo conoscere non solo come cambia un ghiacciaio nel complesso, ma come si modificano i suoi confini. Gli strumenti utilizzati nelle precedenti missioni spaziali, come sui satelliti ERS-1 e 2 ed "Envisat" infatti, si sono rivelati ottimali per quanto riguarda le misure su ampie distese di ghiaccio, ma inadeguati per capire come cambia nel tempo lo spessore dei confini dei ghiacciai. Lo strumento principale di CryoSat-2, chiamato Siral, è invece stato progettato per poter funzionare in varie modalità, una delle quali è dedicata proprio alla soluzione di questo problema».



Il Siral (SAR/Interferometric Radar Altimeter), si basa sull'esperienza accumulata con gli strumenti esistenti ma introduce parecchi miglioramenti critici, progettati per superare le difficoltà intrinseche legate alla misura accurata delle superfici ghiacciate. In particolare, solo una delle due antenne emetterà onde radio (radar), mentre l'eco provocata dalla superficie terrestre sarà raccolta da entrambe le antenne.



Quali saranno gli utilizzatori della missione? Chiediamo. «In particolare tutti gli scienziati interessati ai dati altimetrici del satellite, per effettuare gli studi sui ghiacci e sui mari, e i centri di ricerca che vorranno acquisire i dati. La presenza di ghiacci, modifica localmente le condizioni climatiche e attraverso questi cambiamenti, influenzano il clima a livello globale».

«Questo perché dal 50 all'80 per cento della luce solare - aggiunge il Mission Manager di CryoSat - viene riflessa dai ghiacci. È una percentuale molto maggiore di quanto non accada per la terra o le distese di acqua allo stato liquido, che riflettono una frazione di luce solare compresa tra il 10 e il 30 per cento. Attraverso questo meccanismo, la presenza di ghiacci determina un raffreddamento delle zone in cui si trovano. Il motivo quindi per il quale la variazione dello stato dei ghiacci deve essere monitorata è anche la consapevolezza di un possibile effetto a catena, che una volta innescato è ben difficile interrompere: se si sciolgono i ghiacciai continentali, si teme l'innalzamento delle acque e un catastrofico effetto sul clima del pianeta».

In pratica, come fa notare lo stesso Pascal Gilles, scienza e tecnologia possono fornire un importante contributo per prendere decisioni di buon senso: da questo punto di vista le misure di CryoSat-2, come di altri satelliti dedicati, avranno il pregio di mettere nero su bianco, e fornire quindi una «fotografia» complessiva della situazione più chiara ed evidente di quella di cui oggi disponiamo.
Fonte:http://www.vglobale.it/index.php?option=com_content&view=article&id=11646%3Acryosat-2-locchio-che-guardera-i-ghiacciai&catid=5%3Aultime&Itemid=121&lang=it
 
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Dott. Manhattan
view post Posted on 9/4/2010, 08:59




Tanto sono sicuro che le vere cause dello scioglimento dei ghiacciai... non verranno rese note...
 
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Philip J.Fry
view post Posted on 9/4/2010, 16:58




C'è una spaccatura consistente fra i paei ricchi ed i paesi poveri. I primi sicuramente più dotati di mezzi economici per mettere in atto politiche anti-cambiamento del clima, i secondi bisognosi di risorse per mettere in campo misure simili.
Pensiamo a Copenhagen come ad un sofferto ma importante punto di partenza.
 
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Dott. Manhattan
view post Posted on 9/4/2010, 20:48




Speriamo Philip... anche se ultimamente stò perdendo le speranze...
Sempre più gente si rimbambisce davanti alla TV... e non si interessa dei veri problemi...
 
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3 replies since 8/4/2010, 23:32   30 views
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