LO STRANO CASO DEL BOSCO DELLA ROCCACCIA, Di Pier Giorgio Lepori per Edicolaweb

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ag007
icon5  view post Posted on 25/4/2010, 17:41




Il Bosco della Roccaccia è una foresta, ripotenziata con rimboschimento negli anni 1955-'56, protagonista di un evento accaduto, probabilmente, nel gennaio 1997: una zona del bosco presentò 94 pini bruciati nella parte bassa del tronco e abbattuti.

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L'evento fu scoperto il 6 febbraio 1997 da Fabrizio Aumento, geologo e vulcanologo dell'università di Halifax (Canada), mentre andava a cercare funghi alla Roccaccia.
Aumento parlò, durante l'intervista al Tg3 regionale delle 14,00 l'11 febbraio 1997, di un fenomeno anomalo dalle origini sconosciute che avrebbe, forse, avuto a che fare con la caduta di diversi fulmini globulari; non si escluse, al tempo, l'ipotesi UFO, in seguito scrisse un articolo per "Notiziario Ufo", dove esponeva le sue ipotesi.
Rappresentanti del CISU (Centro Italiano Studi Ufologici) partirono per la zona tre ore dopo la dichiarazione televisiva. Fu la prima di una serie di ricognizioni effettuate al Bosco della Roccaccia.
Da quel momento proliferarono le contro-ipotesi, nel tentativo di smentire qualsiasi affermazione inerente una spiegazione diversa rispetto a quella che potremmo definire "misteriosa"; la cosa rinfranca moltissimo dal momento in cui persino il CISU arrivò a chiudere il caso come evento naturale.
Il primo a gettare acqua sul fuoco fu Sergio Mancinelli, preside della facoltà di agraria di Tarquinia, che, sul Messaggero del 12 febbraio 97, dichiarò la caduta degli alberi dovuta ad una nevicata notevolmente violenta che interessò la zona proprio in quel periodo.
Le stesse bruciature sarebbero state causate da un incendio, di proporzioni limitate, avvenuto nell'area qualche anno prima.
Dichiarazioni circa l'aumento di radioattività in zona, specialmente cesio, furono immediatamente smentite; i valori del cesio erano stazionari rispetto al dopo Chernobyl. Proprio sul Cesio del Bosco della Rocchetta esiste un interessante articolo di Corrado Malanga, pubblicato su Notiziario Ufo.

Le due spiegazioni fornite dal professor Aumento, convinto del fatto che alla Roccaccia poteva essersi verificato un evento inspiegabile convenzionalmente, recitavano più o meno così:

a) i danni meccanici alla foresta della Roccaccia avrebbero richiesto un muro a sezione circolare, conico o cilindrico, vuoto al centro, che si fosse abbassato velocemente dall'alto verso sud con un'inclinazione di 60° e in grado di colpire la zona sfiorando il terreno e rialzandosi sempre verso sud;
la zona centrale vuota avrebbe risparmiato gli alberi presenti nella sezione; se caricata sarebbe bruciata, gli alberi stessi scaricano fulmini.

b) uno o più oggetti solidi che, abbassandosi rapidamente dall'alto, si fossero separati l'uno dall'altro e ricongiunti in un secondo tempo senza toccare terra;
la zona centrale sarebbe stata risparmiata e le zone laterali bruciate da scariche di energia rilasciate dal movimento.

Il CISU bolla il tutto come fenomeno troppo complesso, a partire dai fulmini globulari fino ai plasmodi connessi al verificarsi di particolari tipi di tornado.
Non solo: il sottobosco è rimasto praticamente intatto quando, per lo meno, avrebbe dovuto bruciarsi. Le voci di un eventuale black-out, dovuto al guasto del traliccio ENEL n. 29 linea 213332, avrebbe provocato più di una reazione nella popolazione circostante che si approvvigiona di energia proprio grazie ai tralicci, tra cui il 29, che passano su queste aree.
Sembrerebbe davvero scontato il fatto che la Roccaccia fu danneggiata dalla nevicata occorsa a causa del Burian (vento gelido proveniente dal nord) che iniziò ad abbattersi a partire dal 26 dicembre del 1996, periodo stimato da Aumento come parte del "range temporale" in cui si sarebbe verificato il fenomeno. Il tipo di pino lì presente è a radice alta, ovvero poco profonda, a radicamento superficiale. Un'abbondante nevicata, per fusti di diametro 50 cm e alti 15/20 metri potrebbe essere causa di crollo o schianto.
Anche le tracce di bruciatura, effettivamente risalenti ad incendi verificatisi 5 anni prima, avrebbero contribuito, indebolendo i fusti dalla base, al crollo di questi.
L'ipotesi fu avallata da Romano Serra, assistente tecnico presso il dipartimento di fisica dell'Università di Bologna e da Menotti Galli, ordinario, esperto di effetti ambientali sulla vegetazione arborea. La richiesta di analisi fu fatta direttamente dal CISU.
Le bruciature presentavano colonie di licheni e di vegetazione superiore; un lasso di tempo troppo breve quello ipotizzato da Aumento per permettere alla vegetazione di ripopolare tronchi e pigne al suolo.
Anche l'interrogazione parlamentare ad opera di Michele Bonatesta (AN) del 14 maggio 1997 e la successiva del 21 maggio da parte di Salvatore Lauro (FI) non sortirono l'effetto voluto.
I ricercatori del dipartimento di Fisica misero per iscritto il contatto avuto con la Stazione dei Carabinieri locale e con il CISU, ritenendosi perplessi circa le dichiarazioni di Aumento, sicuro del fatto che taluni ricercatori dello stesso dipartimento erano accorsi in zona immediatamente dopo il fatto, forse occultando prove di un impatto alieno o comunque "non convenzionale".
Dunque tutto risolto; comete simili al caso Tunguska o UFO-crash sulla falsa riga di Roswell avvengono solamente all'estero...

Vorrei però riportare di seguito una serie di "curiosi" eventi verificatisi in quella zona e d'intorno (fonte Archivio CUN Sez. Tarquinia):

1961 - Primavera? ore 06,20 - Tarquinia
Due agricoltori vedevano una sfera luminosa arancione che poi è scomparsa diventando più piccola. (Viterbo Oggi).

1969 - 18 aprile ore 14,00 - Tarquinia Piazza del Comune
Molti testimoni notano nel cielo per delle ore un oggetto metallico di forma circolare. (Corriere di Viterbo).

1977 - 16 ottobre ore 01,20 - Tarquinia (Loc. Roccaccia - Montebello)
Due vigilantes avvistano un oggetto volante non identificato di colore arancione dai movimenti non convenzionali viene segnalato alla centrale. (Corriere di Viterbo).

1990 - 20 gennaio ore 21,30 - Tarquinia (Strada Litoranea per Civitavecchia)
Turnista Enel vede una luce intensa e raggiante immobile per poi cambiare direzione aumentando di intensità. (Corriere di Viterbo).

1995 - 18 settembre ore 20,00 - Tarquinia
Due ragazze notano in cielo un oggetto metallico discoidale dal fondo ellittico per circa due minuti.

1995 - 5 novembre ore 16,00 - Tarquinia (S.Agostino)
Astrofilo vede in cielo una palla luminosa gialla-arancione che schizza via con una velocità elevata.

1995 -12 novembre ore 16,43 - Tarquinia (S.Giorgio)
Un ragazzo con una telecamera amatoriale filma per più di un minuto un oggetto di forma romboidale che rotea su se stesso inclinato sull’asse terrestre. (Rai - Canale 5 - Quotidiani).

1995 - 14 novembre ore 22,30 - Tarquinia
Un ragazzo vedeva dalla finestra di casa una luce intensa con delle frange di colore gialla verso Civitavecchia che poi ha cambiato direzione affievolendosi di luminosità. (Corriere di Viterbo).

1997 - 6 febbraio - Tarquinia (Loc. Roccaccia)
Il caso qui descritto…

1997 - aprile ore 17,30 circa - Tarquinia (S.Agostino)
Un operaio dalla sua casa vede verso il mare un oggetto sigarforme arancione che si muoveva a zig zag.

1997 - 9 luglio ore 14,00 - Roma, Tarquinia, Ladispoli e Lago di Bracciano
Udito un forte boato? Un bagliore giallo arancio, forse meteorite.

1997 - ottobre ore 19,30 - Tarquinia Lido
Visto da un’intera famiglia un oggetto luminoso di grosse dimensioni a pelo d’acqua sul mare. (Corriere di Viterbo).

1998 - 31 agosto ore 21,30 - Tarquinia
Osservate due luci luminose che si sono unite per la durata di circa 30 secondi per poi scomparire. Altri avvistamenti si sono avuti su tutto il litorale Romano (Il Tempo).

1998 - 20 settembre ore 14,30 - Tarquinia
Due cacciatori notano un oggetto immobile poi scende in caduta verticale a foglia morta dietro le colline verso Montalto. (Corriere di Viterbo - Viterbo Oggi).

1998 - 13 ottobre ore 23,00 - Tarquinia
Un ufficiale Militare scorge da casa una formazioni di luci sul mare dal movimento discontinuo con oggetto più grande al centro non riesce a dare una spiegazione convenzionale. (Corriere di Viterbo - Viterbo Oggi).

1998 - 7 novembre ore 05,30 - Tarquinia (Strada Litoranea)
Un operaio Enel vede un oggetto dalla scia scintillante, parallelo alla Litoranea per Civitavecchia ad un’altezza di circa 500 metri sul mare. (Corriere di Viterbo).

1999 - 4 gennaio ore 18,10 circa - Tarquinia
Viene filmato per 7 minuti un oggetto pulsante rosso arancione che cambiava di colori e dimensioni che scompare più volte all’orizzonte sul mare. (Il Messaggero - Corriere di Viterbo - Il Giornale).

1999 - 25gennaio ore 18,30 - Tarquinia
Un astrofilo nota una luce bianca che poi diventa arancione e pulsante con dei raggi intorno.

1999 - 4 febbraio ore17,45 - Tarquinia
Più testimoni vedono un oggetto metallico discoidale luminoso con a tratti cambiamento di colore.

Probabilmente il Bosco della Roccaccia è stato davvero un isolato, curioso caso di coincidenze…

Fonte: www.edicolaweb.it

Edited by Dott. Manhattan - 25/4/2010, 18:50
 
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