Le risposte all'intervista a N.Talbott, Ovvero quello che c'era in quelle pagine e nessuno si è andato a leggere

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Schweinsteiger
view post Posted on 13/4/2010, 20:58




Da http://www.luogocomune.net/site/modules/ne...hp?storyid=2466

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Re: La verità sui crop circles – Intervista a Nancy Talbott

CITAZIONE
Citazione:
TALBOTT : ...... ne ho prelevato alcuni il giorno stesso della formazione

DOMANDA: Ha prelevato i campioni personalmente?

TALBOTT : Personalmente ne ho prelevato due, in formazioni avvenute la notte precedente. Io le ho trovate il mattino seguente, e ho prelevato i campioni lo stesso giorno.

.

Nel file audio mi sembra di sentire che Nancy Talbott specifica l’anno: 1994.
Peccato che in quell’anno non risulti nessun campionamento a suo nome…
I Report di quel periodo sono quelli numerati dal 21 al 42 ed in nessuno di questi la Talbott compare come “capionatrice”.
Solo nel numero 43 (che è però relativo al 1995) risultano esserci suoi dati, raccolti però a diversi giorni dal ritrovamento della formazione (cerchio datato al 1-4 agosto, campioni prelevati l’8 agosto)
Quindi le cose sono due: o ho capito male io (ma mi sembra che si distingua abbastanza bene il “ninetyfour), o la Talbott ricorda male.

Però, anche a volere andare a vedere altri periodi, non è che si trovi molto.
L’unico dato che sarebbe compatibile con la sua affermazione è quello di Hoeven (1999), cioè quello sulla formazione prevista a poi fatta materializzare (“con effetti speciali e colori ultravivaci”) dal giovane Robbert Van den Broeke (il “sensitivo” di cui si può leggere un profilo qui: www.laiko.it/ufologia/broeke.htm )

image
Sopra: Robbert in versione “Magneto”
(www.bltresearch.com/eyewitness7.html )

Sui dati relativi a quella formazione, anche questo è stato detto nei precedenti articoli. Riporto per comodità il link anche qui: www.cicap.org/crops/010.htm

A proposito delle luci viste da Robbert, si vedano le esplicite didascalie delle foto nella pagine del BLT:
www.bltresearch.com/eyewitness4.html
Non credo serva essere degli esperti di fotografia per riconoscere offetti sfocati di fronte all’obiettivo, ma per chi avesse dei dubbi, ecco lo stesso giochino sfruttato da Robbert per materializzare i suoi “alieni” (cucchiaini di plastica e sagome varie): www.ufowatchdog.com/holland.html


CITAZIONE
nella pianta c’è umidità lungo l’intero stelo: nella parte superiore però la pianta è più giovane, e la fibra è più elastica, per cui il vapore generato dal calore trasuda attraverso il nodo, allungandolo. Nella parte inferiore invece la pianta è meno elastica, cioè non si allunga, per cui il vapore aumenta fino a far esplodere di colpo il nodo dello stelo, e genera quel buco nei nodi inferiori.

Il vapore si crea a 100°, la pianta muore già a 60°-70° gradi.
Se fosse QUELLO il meccanismo di formazione delle cavità da espulsione o degli allungamenti, allora dovremmo avere delle piante MORTE.
Ma così non è. Anzi, continuano a crescere, si rialzano (“ginocchiano”) e spesso riescono anche ad essere mietute.
Oltre a questo: nessun esperimento ha mai mostrato un allungamento dovuto alle microonde. E nessun irraggiamento in laboratorio ha mai prodotto una singola cavità da espulsione.
Il vapore eventualmente generato dal riscaldamento non crea questi effetti in un nodo. Basta provare ad esporne uno alle microonde per vedere l’effetto che fa: la piante “trasuda” il vapore, e poi rimane come rinsecchita. Ma non avviene nessun allungamento, e non si spacca nessun nodo.
Provare per credere.
(Chiunque pensi che un normale forno domestco non sia adeguato, si tranquillizzi: anche Levengood ne ha usato uno per i suoi “esperimenti scientifici”…)

CITAZIONE
1 - La quantità di umidità presente nella pianta in quel momento (man mano che l’estate procede le piante perdono umidità, cioè diventano più secche). Quindi nell’estate avanzata c’è una quantità molto inferiore di umidità nelle piante.

2 – Apparentemente, l’intensità delle microonde non è sempre uguale. Quindi, se l’intensità è bassa, le espulsioni non avvengono, ma non avvengono nemmeno se l’intensità è alta ma nella pianta c’è poca umidità.

Peccato che questi due punti non emergano in nessun modo dai dati del BLT.
Vengono adottati come spiegazione per la “saltuarietà” dell’anomalia, ma non c’è nessuno studio statistico che metta in relazione l’ipotesi con i dati sul campo.
Al di là di questo, vale quanto detto sopra: l’irraggiamento da microonde NON provoca quegli effetti. Quindi, debole o intenso che sia, non c’entra nulla.

CITAZIONE
TALBOTT: Non ho mai fatto un calcolo preciso, ma direi che circa nel 50% dei casi di crop circles genuini si registrano cavità di espulsione

Strano, perché se uno si legge Lab Report risultano esserci solo una manciata di formazione che hanno mostrato questa “anomalia”.

Elenco i numeri dei Report: 25, 26, 28, 29, 49, 71, 79, 114, 123, 122, 127

Undici formazioni, su più 120 report che sono riuscito a controllare. Direi che si tratta quindi di meno del 10%, più che di un 50%....

Bisogna poi considerare che in alcuni casi, come il report 114, vengono considerate come expulsion cavities anche gli “split nodes”, ovvero i nodi divisi, spezzati. E bisogna considerare che in alcuni di questi casi le cavità vengono si elencate tra le anomalie, ma presentano percentuali di incidenza molto basse (attorno al 10%, con presenza anche all’esterno della formazione)
Questo per dire che questa “anomalia” rappresenta una eccezione, anche all’interno delle anomalie stesse, più che una regola.
Possiamo dire senza timore che è di fatto un evento abbastanza poco frequente (pur considerando le forzature del BLT).

CITAZIONE
Sappiamo anche che il grado di allungamento dei nodi varia da una formazione all’altra, e può persino variare leggermente all’interno della stessa formazione.

Si, questo lo sappiamo. Ma purtroppo il BLT sembra non tenerlo in considerazione, visto che continua a confrontare tutti gli allungamenti con quell’UNICO esperimento sulle lunghezze dei nodi (quello del Maryland del ’97)

Il discorso dopotutto sarebbe abbastanza semplice da fare: se c’è grande varietà di lunghezze all’interno dello stesso campo, ce ne può essere benissimo anche tra campi diversi.
E siccome le culture non sono le stesse (così come non è lo stesso il clima, la latuitudine, la stagione, la maturaziuone ecc.ecc), a diverse lunghezze possono corrispondere diversi allungamenti percentuali.
Il NON TENERE CONTO di questa variabilità è una leggerezza NON perdonabile.

Basta pensare, a questo proposito, che il “dato universale” prodotto dal BLT (quel 10% di allungamento massimo ottenuto dopo tre giorni dalla formazione), è stato smentito senza problemi da Haselhoff, che trovò allungamenti vicini al 40%, dopo NEMMENO tre giorni dallo schiacciamento di una formazione man-made.
Il 40% non un pochino di più del 10%. E’ 4 volte tanto. Non è un dato da trascurare. Ma soprattutto non è un dato da CELARE, o da non citare.
Invece il BLT che fa? Non lo dice. Tien conto solo di quel 10%. Ci parla delle variazioni interne al campo, ma si dimentica di ricordarci delle variazioni nei DATI su formazioni man-made. Che, scusate se è poco, fanno la loro bella differenza (Ricordo che molti cerchi definiti “genuini”, presentavano allungamenti dell’ordine del 30% o poco più)


CITAZIONE
Abbiamo anche notato che in genere le formazioni trovate in Inghilterra presentano mediamente un allungamento dei nodi minore rispetto a quelli americani. Il motivo non è chiaro, forse il sistema di energia [che colpisce le piante] qui [negli USA] è più intenso,

Caspita.
Abbiamo due continenti diversi, con climi diversi, differenti latitudini (a seconda delle regioni) svariate centinai di cultivar interessate, differenti tipi di trattamenti utilizzati sul grano, diversi suoli e tipi di concimi utilizzati, ecc.ecc…. e la sola cosa che si può pensare è che le ENERGIE siano differenti?

Proprio per il discorso fatto sopra, qui manca una cosa fondamentale: non si tiene minimamente conto della variabilità. Tutte le differenze che possono intercorrere tra campi americani e campi inglesi non sono minimamente tenute in considerazione, e si passa subito all’ipotesi “energetica”, senza che vi sia neppure uno straccio di ragionamento sulle condizioni agronomiche specifiche di ogni coltivazione e di ogni regione.
Questo, detto da chi pretende di fare ricerche scientifiche su modificazioni BIOLOGICHE, è un altro errore che NON si può perdonare.


CITAZIONE
Noi tendevamo a scartare i casi in cui l’allungamento era inferiore al 30%, mi pare, perchè in quei casi non ci sentivamo sicuri.

Anche questo non mi risulta. Ci sono moltissimi esempi di Report con casi di allungamenti inferiori al 30%.

CITAZIONE
Certe volte, quando avevamo anche l’espulsione dei nodi, avevamo le particelle magnetiche nel terreno, e avevamo una crescita anomala della pianta, allora dicevamo OK, questo sembra un crop circle genuino, ma non ci fidavamo mai di un solo parametro, e il solo allungamento non è mai stato sufficiente per raggiungere quella conclusione, a meno che si trattasse di un allungamento davvero eccezionale.

Questo non è del tutto vero, perché in alcuni report le anomalie riscontrate erano solo un paio (come nelle prime formazioni analizzate, dove guardavano solo al peso dei semi ed alla grossezza dei nodi)

La cosa interessante da notere, però, è che le anomalie non solo sembrano essere “intercambiabili”, ma sembrano anche seguire una sorta di “moda”.
Alcune sono state cercate e battute solo nei primi anni, e poi a poco a poco sono scomparse dalle analisi.
Al loro posto ne sono state inserite altre, che venivano alternate le une alle altre per riuscire a dare sempre un quadro “anomalo” della situazione.
Poco importa che gli allungamenti non fossero così intensi, l’importante era fornire almeno altre due anomalie. Così il BLT ha avuto la possibilità di dire che il 90% dei cerchi risultava “anomalo”, quando invece molto spesso i singoli parametri non erano nulla di che. Ma bastava mostrare solo i dati più eclatanti (un 200% di allungamento trovato in un campo allettato, per fare un esempio) per fare intendere che TUTTI i cerchi mostrassero quello stesso tipo di singolarità.
Cosa che invece non traspare proprio dai dati. Anzi.


CITAZIONE
Ti porti dietro queste dieci spighe di controllo, ti metti a quattro zampe e cominci a cercare, confrontando il nodo apicale [delle spighe di controllo] con i nodi che trovi all’interno della formazione. Se noti che i nodi all’interno della formazione sono chiaramente, visibilmente più lunghi, significa che molto probabilmente la differenza sarà statisticamente significativa, se riesci a distinguerla a occhio.

Peccato che questo avvenga anche nei cerchi man-made…

CITAZIONE
La seconda cosa che puoi fare è cercare, e metterti a contare, le cavità da espulsione.

Eggià, le cavità da espulsione. Quelle “anomalie”, che nessuno sembra sapersi spiegare, se non con il coninvogilmento di energie elettromagnetiche…
Peccato che anche queste si siano ritrovate in cerchi fatti dall’uomo.
Un caso è stato citato da Teodoro (l’esperimento francese di Amilly), io faccio vedere invece un altro caso famoso, quello dei “cerchi olimpici”:
http://www.cropcircleconnector.com/forum/v...t=olympic+rings

In particolare:
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Ma la cosa bella è anche nell’ALTRO esperimento del BLT (quello del ’95, che non considerava lunghezze dei nodi ma larghezza) erano state rilevate cavità da espulsione e “split nodes” (il 6% del totale)

Ma come? Ma non dovevano essere fenomeni “inspiegabili”?
Non dovevano essere dovuti SOLO ed UNICAMENTE (come possibile spiegazione) ad un irraggiamento da microonde?
Ed allora come si fanno a trovare anche in una formazione appiattita con un RULLO?
Strano eh?

Invece no. Basta guardare a quanto mostrato sopra, ed a quanto visto in Francia, o a quanto emerso dagli esperimenti tedeschi di qualche anno fa: le cavità da espulsione si manifestano anche nei cerchi sicuramente fatti dall’uomo, senza che vengano chiamate in causa “energie” o BOLs varie.
Quindi: nessuna anomalia.


CITAZIONE
Quando noi raccoglievamo i campioni, seguendo il protocollo completo, raccoglievamo centinaia e centinaia e centinaia di campioni, e centinaia di spighe di controllo, e poi le confrontavamo.

Già.
Peccato che il “noi” si è verificato molto di rado.
Nel senso che la maggior parte dei campionamenti (non li sto a contare, ma posso dire con certezza più del 90%) è stata fatta da “collaboratori” sparsi per il mondo.
I quali hanno operato da soli nei campi, per poi spedire per posta i campioni in USA. (dopo almeno 2-3 settimane di essiccazione).
Quindi un vero e proprio controllo sul campionamento non c’è mai stato. Così come non ci sono molti esempi (anzi, ce ne sono molto pochi) di campionamenti che possono vantare le “centinaia di piante raccolte”, di cui parla la Talbott.
Addirittura, nei casi di cerchi i cui dati sono finiti sui papers, si avevano a disposizione solo 3 o 4 punti di misura in tutto il campo, con poche decine di nodi raccolti…

(Sul fatto che poi confrontassero tutte le spighe, su questo le do ragione. Nel senso che controlavano i dati, e se non quadravano, li facevano quadrare. Vedi gli esempi dei campioni “affetti”, prelevati però a 14 metri di distanza da un cerchio)


CITAZIONE
Sull’esperimento del 1997:

Ma bisogna ricordare che non è quello il nodo di cui parliamo: quando parliamo di “allungamento” parliamo sempre del primo nodo in alto. E non c’era nessun cambiamento nel primo nodo superiore di quelle piante.

Bè, questo mi sembra palesemente FALSO.
Nel report su quell’esperimento non si fa alcun riferimento al tipo di nodo analizzato (e già questa è una imprecisione non da poco. Ma su fatto che quell’esperimento non avesse nulla di scientificamente rilevante,ho già dato le mie ragioni)

Si può però trovare un riferimento PRECISO, in “Dispersion of energies”, sul fatto che quei nodi fossero proprio gli “apical nodes”, cioè i nodi indicati dalla Talbott (cioè quelli rilevanti, quelli che negli altri casi sono presi come indici di “anomalia”.)
Nel paper del 1999 si legge infatti, sotto alla figura 2: “Gravitropic influence on apical node lengths in flattened, manmade crop circles in wheat”
E quei flattened manmade crop circles sono proprio quelli dell’esperimento del 1997. (Come specificato nell’articolo)

D’altronde è facile capire che i dati presentati nel 97 non potevano che riferirsi proprio a quei nodi lì. Infatti l’allungamento degli ultimi nodi è quasi sempre MAGGIORE di quello dei nodi sottostanti.
E non avrebbe quindi avuto senso presentare un 10% al pirmo nodo, perché questo avrebbe fatto intendere almeno un 30-40% all’ultimo (adesso che ci penso…ma è proprio quello che ha trovato Haselhoff nella sua “hoax” olandese!! :D Ecco svelato l’arcano…)

CITAZIONE
TALBOTT : Se non c’è allungamento del nodo apicale, noi sospettiamo fortemente che la formazione sia fatta da umani

Da questo si dovrebbe dedurre che le formazioni umane NON esistono, visto che basta aspettare qualche giorno per fare avvenire gli allungamenti.
Praticamente la Talbott ci dice che fino a 3-4 giorni sono tutte formazioni umane, e poi diventano “genuine” (che è poi quello che è stato rilevato dal BLT, che infatti ha trovato nodi “anomali” per lo più in formazioni vecchie, e nelle quali il gravitropismo aveva avuto tutto il tempo di agire)

[/QUOTE]
Inoltre non si è trovata nessuna cavità di espulsione nelle due strisce del nostro esperimento.


Nel ’97 no… ma nel ’95 SI!

CITAZIONE
Queste piante sono state schiacciate da un adulto che pesava 80 chili, con una grande tavola pesante, e sono state schiacciate per bene

Immagino l’omone che spinge spinge, tentando di schiacciare bene bene il grano…
Proprio il contrario di quello che farebbe un vero circlemaker.

NOTA mia: Ma Rocchi non diceva che il grano schiacciato schiacciato non può essere opera dell’uomo?
Bè, altra sonora smentita, direttamente dalle parole della Talbott



CITAZIONE
Il tempo non ha prodotto niente di particolare, non ha causato nulla di particolare, nemmeno nella parte fertilizzata in eccesso.

Mi piacerebbe sapere che cosa significa questo…La Talbott sta forse dicendo che gli allettamenti naturali NON ESISTONO?
Spero di no. Perché altrimenti anche quelli del consorzio agrario qui vicino avrebbero qualche cosa da dire…

CITAZIONE
Ti aspetteresti quindi che con il cattivo tempo le spighe si abbattessero, causando quel fenomeno che i contadini chiamano lodging. Abbiamo rilevato che persino nel terreno fertilizzato in eccesso al 100%, non c’era nessun segno di lodging

E QUINDI?
Stai a vedere che adesso quell’esperimento ha anche contraddetto decenni di studi agronomici…stai a vedere che l’iperfertilizzazione NON può essere causa dell’allettamento…
Basta chiederlo ad un perito agrario per sapere come stanno le cose.

CITAZIONE
DOMANDA: In percentuale, quanti fra i crop circles definiti genuini presentano queste particelle di metallo fuso?

TALBOTT : Mi è difficile rispondere, perché questa è una caratteristica che all’inizio non cercavamo. Da quando l’abbiamo trovata, abbiamo cominciato a eseguire i relativi test, e io sono abbastanza sicura - non ha mai fatto un conto preciso - ma direi che intorno al 70% dei crop circles [genuini] aveva particelle magnetiche nel terreno.

Anche qui stiamo abbondanti con i numeri..
Ma a parte questo, bisogna notare che questa “anomalia” sembra avere avuto un trattamento particolare.
Infatti, a fronte del dettagliato articolo del JSE (“Semi molten meteoric iron…”) i dati presenti nei report sembrano essere molto, molto carenti.
In quasi tutti i casi viene solo riportata la quantità di ferro (in mg per grammo di terreno), senza però alcuna indicazione sulle proprietà delle particelle (tipo il diametro dei grani, che era stato una delle cose più stupefacenti indicate da quell’articolo, o distibuzione nel campo)

Insomma: un dato riguardante solo una presenza di ferro, non chiarisce “molto bene” (eufemismo) la sua origine e/o natura.
D’accordo, questo non era successo neppure per il ferro proveniente dalla H-Glaze formation (quello ce l’aveva messo Irving), ma almeno in quel caso il BLT si era sforzato di fare un’apparenza scientifica alle loro deduzioni…
In tutti gli altri casi invece il ferro viene trattato “a peso”, senza tanti dettagli.
Anzi: in diversi report non ci sono neppure tabelle, non c’è null’altro che una menzione verbale, senza specifica alcuna.
Un po’ pochino per dire che si trova nel 70% dei casi…
Diciamo piuttosto che ce n’è stato UNO interessante (che però era un bufala) e gli altri casi hanno cercato di adeguarvisi.
(Per la serie: dove non possono i dati, possono i riferimenti sfumati e sibillini. “Tanto il report chi li legge”, avrà pensato il BLT)

CITAZIONE
Volevo che il materiale venisse depositato nello stesso modo in cui l’abbiamo trovato più volte, e cioè in forma lineare, cosa che sicuramente non si può ottenere da qualcuno che va in un campo semplicemente a buttare in giro della roba

Peccato. Perché questo era proprio il caso della H-Glaze (fatta dall’uomo)
Ed in quel caso le analisi erano pure ben dettagliate, con tanti particolari sulla “impossibilità” di provenienza umana di quelle polveri! (Peccato che le successive analisi abbiano smentito queste affermazioni)

CITAZIONE
E’ stata trovata in quelli genuini, non costanemente, [ma ripetute volte. Si tratta di particelle] troppo piccole per vederle a occhio nudo: stiamo parlando di 10-40 micron di diametro.

Peccato che questi diametri nella maggior parte dei casi siano stati “supposti” e non misurati né rilevati.
(E’ così che si fanno le anomalie, dopotutto)

CITAZIONE
E’ stata trovata in quelli genuini, non costanemente, [ma ripetute volte. Si tratta di particelle] troppo piccole per vederle a occhio nudo: stiamo parlando di 10-40 micron di diametro. Il punto è che noi le abbiamo trovate depositate in quel modo, e questo è stato uno dei criteri assegnati all’MIT [per il test], che gli piacesse o meno. Non c’entra nulla quello che a loro piaceva: la sfida era di cercare di replicare ciò che noi abbiamo trovato ripetutamente nei cerchi di grano. La loro opinione non c’entrava nulla.

Ovviamente. I ragazzi del MIT non avevano voce in capitolo, visto che erano stati affidati ad una esperta.
Il problema nasce quando qualcuno si vede quel filmato e pensa: “’Orcomondo, ma come fanno i ciclemakers a portarsi dietro tutta quella roba? E’ IMPOSSIBILE! Quindi i circlemakers sparano delle balle, non è credibile che si attrezzino così, tutte le volte!”
Ed infatti è proprio così: non è possibile.
Ma tanto, chi se ne importa? D’altronde non è neppure necessario.
(Perché le anomalie vengono ritrovate lo stesso, ed i forni a microonde portatili per questo sono del tutto inutili)


CITAZIONE
Ma poiché loro, a quanto pare, non sono riusciti a replicare nemmeno lontanamente l’allungamento del nodo apicale

Bastava aspettare due settimane (il tempo medio di campinamento per il BLT) e l’allungamento l’avrebbero trovato.
Non si capisce d’altronde perché per i cerchi umani si pretenda di rilevare gli allungamenti subito dopo la formazione del cerchio, mentre per quelli “genuini” si raggiungano tranquillamente i 15 giorni di anzianità.

CITAZIONE
Non mi è mai stato permesso di vedere un solo campione delle piante, non mi è mai più stato permesso di parlare ai tre ragazzi, nè mi è stato permesso di parlare con quelli che hanno giudicato l’esperimento.

Forte come idea. Fare richieste impossibili, per poi giudicarle irrealizzate.
(Pensandoci: si potrebbero vincere tanti soldi in questo modo.)


CITAZIONE
[b]Io sono certa che i falsificatori riescano a fare, e facciano, alcuni di questi disegni più grandi ed elaborati. Ne sono in grado, questi gruppi allenati, e li fanno.[7b]

Spero che adesso molti dei lettori di questo articolo riescano a capire che cosa ho detto nei precedenti thread sui crop circles.
I ricercatori SANNO BENISSIMO che i circlemakes possono fare tutti i disegni che vogliono, indipendentemtne da forma, misura e complessità.
Lo SANNO e lo riconoscono senza problemi. Quindi che si ferma a giudicare in base ad un paio i foto viste in rete, esclamando “questo è IMPOSSIBILE DA REALIZZARE”, esprime un parere ingenuo, che i ricercatori hanno abbandonato da un pezzo. (Almeno 15 anni fa)
Per loro la questione oggetto di dibattito riguarda ormai SOLO le anomalie.
Quindi la produzione di cerchi da parte dell’uomo è ACCETTATA e CONOSCIUTA.
Altro che “se non c’è in rete non è dimostrato”….


CITAZIONE
Ma quello di Milk Hill, quella cosa enorme di un paio di anni fa, quello è stato la prova del nove. Quell’enorme, incredibilmente elaborato disegno, era genuino.

Talmente genuino che le linee di costruzione erano visibili persino dall’alto… : )

CITAZIONE
Io non credo che sia così, e le spiego perché. Prima di tutto noi sappiamo che dei cerchi complessi e elaborati sono comparsi già nel 1600, nel 1700, nel 1800, e all’inizio del 1900, prima che ci fossero gli aerei

Falso. Non erano né complessi né elaborati. Anzi, non erano prorio dei crop circles.
(Si vedano i messaggi precedenti dove si è parlato di “cerchi nella storia”)

CITAZIONE
Quello che è importante riguardo quello studio è ... La gente accusava Levengood di essere prevenuto, di cercare questo e quest’altro, di inventarsi tutto, bla bla bla

Eh bè.

CITAZIONE
Quello che abbiamo trovato è che in tutte quelle formazioni in cui Levengood diceva che c’erano questi cambiamenti nelle piante, avevamo anche i cambiamenti nel terreno , nei minerali di argilla. Questa è stata la prima cosa. Questo supportava i risultati di Levengood al 100%

In TUTTE? MA che dice? L’anomalia delle argille è stata studiata in un numero esiguo di casi, altro che tutte.

CITAZIONE
In secondo luogo abbiamo scoperto che i cambiamenti nel terreno, nei minerali di argilla, avrebbero richiesto una energia così intensa che avrebbe o inceneritori i campi, bruciati, oppure li avrebbe ridotti a pura polvere

E le piante di che sono fatte, di amianto?
(Ah no: è l’energia che è “diversa”, dimenticavo)


CITAZIONE
Questa è a tutt’oggi la prova più solida che abbiamo, perché c’erano tutti questi scienziati diversi, che non si conoscevano fra di loro. Di fatto Reynolds, come la persona che ha fatto l’esame di diffrazione ai raggi X, come l’esperto statistico, non avevano mai nemmeno sentito parlare dei crop circles. Sono stati semplicemente ingaggiati per fare il lavoro che hanno fatto.

DOMANDA: Sull’argilla....

Su qualunque cosa: il tizio della diffrazione a raggi X ha prelevato l’argilla, l’ha messa nei contenitori e li ha infilati nella macchina.

DOMANDA: E la struttura cristallina risultava cambiata.

Sì. Il Dottor Reynolds l’ha valutata, e l’esperto statistico ha fatto le statistiche

Aspettando che tutto questo venga pubblicato in un bel paper peer-reviewd (come tante volte invocato dal BLT nei confronti delle altri voci sui cerchi nel grano), ecco una interessante lettura su come i dati sulle argille non abbiano subito trattamenti diversi da quelli sulle altre “anomalie”:
http://ufologie.net/htm/cropcristalisation.htm



CITAZIONE
Il criterio adottato per definire “genuina” una formazione è la presenza di una o più delle seguenti anomalie:

- Allungamento del primo nodo in alto (apicale), con un valore che superasse almeno del 30% quello delle spighe di controllo.

Falso, perché sono state considerate genuine anche formazioni con allungamenti inferiori. E faslo perché sono stati rilevati allungamenti superiori anche in formazioni certamente man-made.
Inoltre: è falso perché allungamento BEN SUPERIORI sono stati ritrovati in semplici allettamenti (studiati proprio dal BLT)


CITAZIONE
– Presenza di cavità da espulsione.

Si trovano anche in cerchi fatti dall’uomo.
Si veda l’esperimento francese, quello tedesco, i cerchi olimpici o il test eseguito del BLT nel 1995.

CITAZIONE
– Presenza nel terreno di microparticelle di metallo fuso, magnetizzato.

Anomalie che deriva da una nota bufala, documentata in maniera poco dettagliate ed ambigua negli altri casi.

CITAZIONE
– Crescita anomala dei semi prelevati dai crop circles.

Non esiste nessuno studio comparativo per stabilire quali siano gli standard di crescita, quindi l’anomalia è puramente ipotetica (creata con gli stessi mezzi utilizzati per le altre anomalie: ossia osservazione di comportamenti biologici scambiati per “stranezze” di chissà che tipo)


CITAZIONE
A questi elementi si è venuta ad aggiungere la modifica della struttura cristallina nei minerali di argilla, che è stata rilevata solo di recente

Però i metodi utilizzati sono stati sempre gli stessi…

CITAZIONE
3 - Gravitropismo e fototropismo si registrano naturalmente nel grano abbattuto, ma in forma di “piegatura” nei nodi più bassi, mentre non sono in grado di spiegare l’allungamento del nodo apicale. Gravitropismo e fototropismo quindi non sono in grado, da soli, di spiegare i crop circles genuini.

Il che è l’esatto contrario di quello che si vede nei campi, ed è l’esatto contrario di quello che è stato rilevato nell’esperimento del ’97 e nei dati di Haselhoff (dove l’allungamento dei nodi apicali era più del doppio di quello dei nodi sottostanti)

CITAZIONE
4 - L’iper-fertilizzazione - tesi sostenuta per un certo periodo dagli scettici – non spiega in alcun modo le anomalie registrate nei crop circles genuini. Idem per le intemperie.

Non spiega le anomalie (per quelle basta il gravitropismo e gli altri effetti natuarali), ma di certo è una delle possibili cause dell’allettamento. Su questo non ci sono dubbi, ci sono quintali di letteratura scientifica in merito.

CITAZIONE
5 - L’uso di tavole di legno per appiattire il grano non provoca l’allungamento del nodo apicale.

No. Le tavole schiacciano, il gravitropismo e le mutazioni delle condizioni generali della pianta fanno il resto.

CITAZIONE
6 - L’uso di tavole di legno per appiattire il grano non provoca cavità da espulsione.

Fatto sta che in cerchi sicuramente man-made queste cavità sono state trovate. Quindi come lo spieghi?

CITAZIONE
7 - L’uso di tavole di legno per appiattire il grano non provoca anomalie nella germinazione

Quale test comparativo lo dimostra?
Nessuno.
Piante che hanno subito uno stress per schiacciamento meccanico, e nelle quali gli ormoni vegetali hanno agito per cercare di riguadagnare la posizione originaria, è normale che possano provocare modificazioni nei loro semi.
A seconda dello stato di maturazione la reazione può essere positiva o negativa (esattamente come rilevato dal BLT), ma questo non ha nienta a che fare con le “anomalie”, questo è un naturale processo biologico.

CITAZIONE
8 -L’uso di tavole di legno per appiattire il grano non provoca la presenza nel terreno di particelle magnetizzate di metallo fuso.

Il ferro lo puoi spargere. Oppure ti basta trovare un ricercatore che, preso dalla voglia di trovare l’anomalia, te lo schiaffa nel report senza stare tanto a specificare le sue proprietà…

CITAZIONE
9 - Le particelle di metallo fuso sono state trovate nel 70% circa dei crop circles definiti genuini.

Falso. Il ferro fuso è stato studiato in un numero molto basso di formazioni.

CITAZIONE
10 - Le particelle erano depositate radialmente, in progressione lineare, secondo una precisa formula matematica.

Un po’ come la formula matematica delle BOLs (quella che per risultare fuori dai dati necessitava di precisi aggiustamenti, considerazioni arbitrarie, artifici matematici, piccole concessioni alla rilevanza statistica ecc.ecc. )

CITAZIONE
11 - Nel test MIT/Discovery Channel la Talbott non solo non ha “manipolato” l’esperimento, ma è stato il risultato (negativo) ad essere manipolato dal produttore/MIT, per far comunque apparire la realizzazione umana dei crop circles (genuini) in qualche modo possibile.

Nessuno ha mai detto che lei abbia manipolato l’esperimento.
Ho detto che ha dato consigli non necessari (ed anzi fuorvianti), e che ha portato i ragazzi a fare cose che nessun serio circlemakers si sognerebbe mai di fare.

CITAZIONE
12 - E’ stata notata una coincidenza fra l’aumento delle macchie solari (all’interno del ciclo solare di 11 anni) e l’aumento del numero di formazioni riscontrate nello stesso periodo.

Affermazione del tutto arbitraria. Il numero dei cerchi ritrovati in inghilterra ha subito una graduale crescita, in corrispondenza del clamore MEDIATICO del fenomeno, e poi un graduale declino (che negli ultimi anni è stato dovuto anche alla cessata attività di alcuni personaggi di spessore)
Le macchie solari non c’entrano proprio nulla con questo.

CITAZIONE
13 - La Talbott esclude l’ipotesi che a generare i crop circles siano delle armi segrete (militari), perchè questa ipotesi non spiega i crop circles del passato.

La Talbott afferma anche che i circlemakers riescono a fare opere grandi e complesse.
Cioè la Talbott nega i due punti essenziali del tuo prima articolo.

CITAZIONE
14 - La gigantesca formazione di Milk Hill conteneva elementi anomali sufficienti per farla definire da Levengood “la prova del nove”.

Nove, più le sei gigantesche linee di costruzione, uguale 15.

CITAZIONE
15 - Studi recenti, basati sulla diffrazione dei raggi X, hanno rivelato una mutazione nella struttura cristallina dei minerali di argilla prelevati dal terreno dei crop circles genuini.

http://ufologie.net/htm/cropcristalisation.htm


CITAZIONE
A quanto pare, l'elemento che il MIT ha omesso di rendere pubblico è quello che determinerebbe la "genuinità" di un cropcircles

A quanto pare la smania di complotto vi ha portato a confondere il MIT con i produttori del programma.
Il MIT era rappresentato dai ragazzi, le scelte sul documentario sono state fatte da persone che non c'entravano nulla con l'Istituto (questo tanto per chiarire le idee a chi ha già additato il MIT come avanguardia dell'insabbiamento globale).
Inoltre non c'è stato questo cataclisma di cui si lamenta la Talbott. Anzi, la maggior parte delle volte che ho sentito citare quell'esperimento, è stato proprio da persone che rilevavano come gli espedienti dei ragazzi fossero stati inefficaci per produrre anomalie.

Come avevo detto fin da subito, quella prova è stata utile per mostrare una tecnica di realizzazione, ma assolutamente inutile (ed anzi molto fuorviante) per fare vedere quali fossero le REALI caratteristiche dei crop circles.
La Talbott ha poco da lamentarsi sul parametro non citato: il vero errore del programma è stato quello di coinvolgere l'argomento anomalie, che NON doveva essere trattato a quel modo.
Il modo serio sarebbe invece stato quello di verificare attentamente quali sono i VERI segni dei crop circles, che c'entrano poco e nulla con il ferro meteorico o con le cavità da espulsione.


Citazione:

Circa l'allungamento del nodo apicale (di cui nessuno, finora, ha specificato chiaramente) è un segnale importante, in quanto impossibile essere generato dall'azione dell'ormone dell'auxina

Il nodo apicale è invece quello che di solito viene più sollecitato.
Questo è visibile nella maggior parte delle foto ravvicinate, e lo si evince da tutti i test disponibili (in primis quelli del BLT e di Haselhoff in cui proprio gli "apical nodes" sono stati rilevati, e di cui abbiamo a disposizione i dati)

CITAZIONE
il fatto che invece l'allungamento si verifichi nella zona del nodo apicale costituisce un'anomalia

Perfetto. Allora tutti i crop circles fatti dall'uomo sono anch'essi anomali, visto che si verificano allungamenti PROPRIO in quei nodi.
Questo chiude la discussione su questa anomalia.

(No, la verità è che anche questa volta qualcuno è vittima della DISINFORMAZIONE. Stavolta portataci direttamente via telefefono da Miss Nancy)



CITAZIONE
Gocu, ricordi quando ti ho scritto che secondo me, te e l'amici tuoi prendevate i dati che vi interessavano, ignorando gli altri?

E tu ti ricordi invece quando ho detto che i dati che cito io sono proprio quelli dei ricercatori, e che ho dato tutti i riferimenti necessari per andarseli a cercare e verificare?

Semmai abbiamo visto (e dimostrato) che sono proprio loro a citare ciò che gli fa comodo.
Sono loro quelli che aggiustano i dati, che riferiscono sempre i "numeri più grandi" (dando ad intendere che questa sia la regola, piuttoso che l'eccezione), e sono loro ad ignorare non tanto i dettagli, ma LE COSE PIU' IMPORTANTI.
Infatti i ricercatori si dimenticano di dire che non hanno in mano nessun meccanismo di schiacciamento del grano.
Non ti dicono che le anomalie dei nodi non c'entrano NULLA con la piegatura al suolo delle spighe (cosa che invece viene data per SCONTATA dalla quasi totalità dei curiosi dei cerchi)
Non dicono mai che i loro "parametri" sono stati smentiti, e che le "anomalie inspiegabili" sono state trovate anche in cerchi fatti dall'uomo.
E non ti svelano le piccole e grandi menzogne contenute nei loro articoli (come quella delle date di campionamento dei cerchi o quella dei set di campioni scomparsi)

Quindi mi sembra che ognuno abbia avuto i mezzi per capire chi è che mente, chi ignora e chi è invece che riporta le cose COME STANNO (e come è possibile documentare)
Chiunque non ne sia convinto, può farsi le sue ricerche e VERIFICARE.

CITAZIONE
>>>In TUTTE? MA che dice?
> L’anomalia delle argille è stata studiata in un numero esiguo di casi, altro che tutte."

Adesso dovresti spiegarci come e perchè i circlemakers riescono a modificare la composizione chimica dell'argilla ...

Sarebbe come se tu mi chiedessi di spiegare come fanno i circlemakers a spiegare i nodi. I circlemakers semplicemente NON FANNO NULLA.
Nel caso dei nodi effettivamente avviene qualcosa (processo di ricovero della pianta), mentre nel caso delle argille ci sono dati che aspettano ancora di essere pubblicati (come mai ci mettono tanto se la cosa è tanto sicura) e che invece hanno mostrato tutti i "problemini" citati nella pagina che ho linkato
(Vedi sopra, all'ultima riga del mio primo messaggio in questa pagina)

CITAZIONE
A livello scientifico, basta UN solo caso non spiegabile, per attribuire l'origine dei cerchi NON tutta al genere umano

Non si è mai visto un caso non spiegabile.
E' proprio questo il punto.
Se fosse come dici tu, allora ci sarebbe veramente da aprire un dibattito.
Ma la realtà dei fatti è che non esistono criteri per ditinuguere cerchi "genuini" da cerchi fatti dall'uomo, e che non esistono casi di cerchi inspiegabili.


 
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