| A seguito del Concilio Vaticano II, la Chiesa decise di "depennare" alcuni santi dal calendario tra cui anche san Gennaro. Viste però le forti resistenze da parte della comunità napoletana ad abbandonare il culto del santo e delle sue reliquie si decise di mantenere la tradizione. La Chiesa precisò che lo scioglimento del sangue di san Gennaro non era un miracolo: tale evento venne definito come un fatto mirabolante ritenuto prodigioso dalla tradizione religiosa popolare, essendo impossibile, allo stato dell'attuale conoscenza dei fatti, un giudizio scientifico attestante la non spiegabilità scientifica del fenomeno della liquefazione.[9]
Una prima analisi spettroscopica sull'ampolla fu fatta dai professori Sperindeo e Januario (25 settembre 1902) e rivelò lo spettro dell'ossiemoglobina[10].
Tre ricercatori del CICAP (Luigi Garlaschelli, Franco Ramaccini, Sergio Della Sala) hanno fornito una prova scientifica sull'ottenibilità di uno "scioglimento" come quello che è alla base del cosiddetto "miracolo". Lo spirito dell'indagine del CICAP non è stato quello di determinare la composizione della sostanza nell'ampolla, ma l'aver riprodotto i comportamenti più documentati della reliquia è servito a dimostrare che è possibile farlo e che era possibile anche all'epoca della sua comparsa, confutando così le affermazioni sull'irriproducibilità del suo comportamento o sull'impossibilità della scienza di spiegarlo. Il loro lavoro è stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature ("Working bloody miracles"[11], 10 ottobre 1991). Nell'articolo si avanza l'ipotesi secondo cui all'origine del cosiddetto "miracolo di san Gennaro" vi sia il fenomeno noto come tissotropia, la proprietà di alcuni materiali (detti appunto tissotropici) di diventare più fluidi se sottoposti a una sollecitazione meccanica, come piccole scosse o vibrazioni, e di tornare allo stato precedente se lasciati indisturbati (un esempio di questa proprietà è la salsa ketchup, che si può mostrare in uno stato quasi solido fino a quando delle scosse non la fanno diventare d'un tratto molto più liquida). È sensato formulare l'ipotesi tissotropica poiché, durante la cerimonia che precede lo scioglimento del sangue di San Gennaro, il sacerdote agita e muove l'ampolla tenendola con le mani, come sostenuto da Franco Ramaccini, CICAP[12].
I ricercatori hanno realizzato l'esperimento ottenendo una sostanza tissotropica, dal colore rosso sangue, con il solo utilizzo di sostanze e materiali reperibili all'epoca a cui risalirebbero le ampolle (fine 1300):
* cloruro ferrico, sotto forma di molisite, un minerale presente sul Vesuvio come in genere nelle zone vulcaniche; * carbonato di calcio, presente ovunque, per esempio nei gusci d'uovo, che ne sono una fonte pura al 93,7%; * cloruro di sodio, (o sale comune); * acqua
È importante precisare che il gel tissotropico ottenuto da Garlaschelli manteneva le sue proprietà tissotropiche per solo 2 anni [13], quindi resta ancora un mistero come il sangue di san Gennaro possa passare da stato solido a liquido da oltre 700 anni.
All'indomani della pubblicazione dell'articolo del CICAP l'ufficio stampa della curia di Napoli replicò con la seguente domanda: «Già, ma perché allora nel maggio 1976 il sangue non si sciolse affatto, malgrado otto giorni di attesa?».
In altre occasioni, al contrario, il fenomeno della liquefazione si era manifestato già prima dell'apertura della teca che custodisce le ampolle. Un analogo fenomeno avviene senza scuotimenti a Ravello in un'ampolla che contiene il sangue di san Pantaleone.
Alcune recenti analisi spettroscopiche sostengono che nelle ampolle conservate nel Duomo di Napoli sia presente emoglobina umana, anche se una risposta chiara sulla natura della sostanza potrebbe essere data solo da un'analisi diretta. Il CICAP ha espresso perplessità sul metodo con cui tali analisi sono state condotte: « I risultati di quella spettroscopia non sono stati sottoposti al giudizio di referee di una rivista scientifica; la loro qualità, nella più favorevole delle ipotesi, richiede troppo il contributo dell'interpretazione di chi li osserva, per costituire un argomento convincente. Inesplicabilmente è stato impiegato uno spettrometro a prisma, invece di un moderno spettrometro elettronico. Più spettri, ottenuti a qualche minuto di distanza l'uno dall'altro vengono interpretati come rivelatori ognuno di un diverso derivato dell'emoglobina, e spiegati con un miracolo in progresso, mentre, si noti bene, la sostanza era da tempo in fase liquida, e non in liquefazione. »
([14])
Un esperimento condotto dal dipartimento di Biologia Molecolare dell'Università Federico II di Napoli su un'ampolla di sangue, una reliquia simile a quella conservata nel duomo, ha mostrato che essa contiene effettivamente sangue ed effettivamente può cambiare stato, ma che questa proprietà è posseduta, nelle stesse condizioni di conservazione, dal sangue di qualsiasi persona[15].
La Chiesa non acconsente al prelievo del liquido sostenendo che un'analisi invasiva potrebbe arrecare danno sia alle ampolle che al liquido in esse contenuto.
Bhe questa del Sangue di San Gennaro è famosa fini anche al telegiornale, e persino Nature ne prese spunto....è un bell'attacco alla chiesa considerando che dietro al miracolo del Sangue di San gennaro (che si ripete ogni anno) ci sono migliaia di fedeli che portano soldi nelle casse dei maledettissimi Preti.
Inoltre c'è un certo Oddifredi partecipante attivo del Cicap (grande studioso di logica, ho visto in televisione alcune sue interessantissime lezioni) che è a capo del comitato atei a Agnostici, è un convinto anticlericale, ed è stato anche sbattezzato (mi pare di aver capito)....diciamo che non è in buonissimi rapporti con la chiesa.....
In realtà ritengo la scarsità di accuse contro i fenomeni miracolosi del Cristianesimo come una manovra politca per evitare una cattiva visione da parte del pubblico nostrano, che posso affermare con tranquillità è affetto da un'enorme influenza da parte della chiesa (difficilmente troviamo persone non battezzate, diciamo che fin dalla nascita siamo condannati al cattolicesimo, poi difficilmente riusciamo a liberarcene.)
|